Introduzione ed epidemiologia
Il mal di schiena che coinvolge il rachide lombare, definito per cui lombalgia, è una delle principali cause di dolore e disabilità muscolo-scheletrica nella popolazione adulta. Si stima che fino all’80% delle persone sperimenti almeno un episodio di lombalgia nel corso della vita. È la causa più frequente di assenza dal lavoro e rappresenta un importante onere per i sistemi sanitari, con una prevalenza che aumenta con l’età e uno stile di vita sedentario.
La lombalgia può manifestarsi come dolore acuto, subacuto o cronico e può essere legata a molteplici fattori, sia locali che sistemici. In questo articolo analizziamo le forme muscolo-scheletriche, che rappresentano la maggioranza dei casi, affrontando le possibili cause, i percorsi riabilitativi e le strategie di prevenzione.
Chi è a rischio di lombalgia?
La maggior parte delle persone soffre di mal di schiena per la prima volta dopo i 30 anni e la probabilità di ulteriori attacchi aumenta con l’età. Tra i fattori di rischio, modificabili, per la lombalgia troviamo:
- sovrappeso
- sedentarietà
- sollevare oggetti pesanti
Tipologie e cause di lombalgia
La lombalgia può essere classificata per la sua durata in:
- Acuta (anche nota popolarmente come colpo della strega): durata inferiore a 4 settimane
- Subacuta: durata tra 4 e 12 settimane
- Cronica: durata superiore a 12 settimane
Inoltre, possiamo suddividere la lombalgia in base alla causa del dolore.
La forma muscolo-scheletrica o meccanica è la più comune, sebbene esistano anche altre cause che vanno escluse attraverso un’attenta valutazione clinica.
Categoria | Esempi |
Neurologiche | Radicolopatia, stenosi spinale, lesioni midollari |
Reumatologiche | Spondilite anchilosante, artrite psoriasica |
Infiammatorie/Infezioni | Spondilodiscite, tubercolosi vertebrale |
Oncologiche | Metastasi vertebrali, mieloma multiplo |
Viscerali | Patologie renali, ginecologiche o aortiche |
L’esordio improvviso, un dolore forte, e la presenza di sintomi neurologici, febbre, calo ponderale o dolore notturno resistente agli analgesici deve far sospettare una causa secondaria e indirizzare verso ulteriori accertamenti.
Cause muscolo-scheletriche della lombalgia
La maggior parte dei casi di lombalgia è legata a disfunzioni biomeccaniche e infiammatorie delle strutture muscolo-scheletriche locali, come:
- Contratture muscolari e trigger points nei muscoli paravertebrali e glutei
- Disfunzioni delle faccette articolari intervertebrali
- Instabilità lombare e deficit di controllo motorio
- Alterazioni posturali, scoliosi e iperlordosi
- Sovraccarico funzionale legato a lavoro fisico intenso o posture scorrette prolungate
Queste condizioni possono determinare un circolo vizioso di dolore, compensi e rigidità, che portano al passaggio da una forma acuta ad una forma cronica.
Diagnosi e inquadramento riabilitativo
Il fisiatra ha un ruolo chiave nella valutazione funzionale del paziente con lombalgia. La diagnosi si basa su:
- Anamnesi completa (durata del dolore, caratteristiche, fattori scatenanti)
- Esame obiettivo con test specifici (palpazione, test di flessione – estensione, test per radicolopatie)
- Valutazione funzionale dei muscoli paravertebrali e degli arti inferiori
- Prescrizione mirata di esami strumentali (radiografie, RM, TC, EMG) solo se indicati
L’obiettivo è distinguere la lombalgia meccanica da forme secondarie, indirizzando il trattamento più appropriato.
Trattamento Riabilitativo
La gestione della lombalgia muscolo-scheletrica richiede un approccio multidisciplinare e personalizzato, fondamentale nel ridurre il dolore, migliorare la funzione e prevenire le recidive. Gli strumenti principali includono:
- Farmaci antinfiammatori e antidolorifici, la cui assunzione è raccomandata esclusivamente per la durata della sintomatologia acuta, o per riacutizzazioni, e sotto stretto controllo medico
- Rieducazione motoria individuale guidata dal fisioterapista, attraverso terapie manuali (mobilizzazioni vertebrali, tecniche miofasciali, massoterapia decontratturante) ed esercizio terapeutico (potenziamento dei muscoli profondi, controllo motorio, stretching)
- Fisioterapia strumentale con l’aiuto di mezzi fisici: elettroterapia, laser, Diatermia, magnetoterapia
- Terapie infiltrative: mesoterapia antalgica, infiltrazioni faccette articolari
Prevenzione
Uno degli aspetti più importanti nella gestione della lombalgia è l’educazione del paziente. Il medico fisiatra deve informare il paziente su:
- Corretta igiene posturale nella vita quotidiana e sul lavoro
- Importanza del movimento regolare e dell’attività fisica
- Corretta alimentazione per ridurre eventuale peso in eccesso
- Strategie di automonitoraggio e autotrattamento in caso di recidive
La prevenzione primaria e secondaria è cruciale per ridurre l’incidenza e il rischio di cronicizzazione del dolore lombare, con interessamento negativo sulla qualità della vita.
Conclusione
La lombalgia muscolo-scheletrica è una condizione altamente prevalente, che può essere efficacemente gestita attraverso un corretto inquadramento diagnostico e un programma riabilitativo personalizzato. Il medico fisiatra, in collaborazione con il fisioterapista, svolge un ruolo centrale nel guidare il paziente verso il recupero funzionale e il miglioramento della qualità della vita.
Dr. Cristiano Monello, Specialista in Medicina fisica e riabilitativa